Cose da sapere sul lauroceraso

Originario della Turchia, il lauroceraso deve il suo nome alle foglie simili a quelle dell’alloro e ai frutti neri che ricordano piccole ciliegie. Fiorisce tra aprile e giugno con infiorescenze bianche molto decorative, amate da api e farfalle. Alcune varietà fioriscono una seconda volta a settembre, mentre altre in quel periodo producono bacche scure, da viola a nere. Attenzione: foglie e frutti sono velenosi per persone e animali, motivo per cui nel 2013 il lauroceraso è stato nominato “Pianta velenosa dell’anno”.
La pianta non si propaga tramite gli animali, ma attraverso i frutti che cadono a terra e germogliano facilmente. Proprio per questo, il lauroceraso può diffondersi rapidamente e in modo incontrollato. In alcune regioni è considerato una specie invasiva, poiché può soppiantare le piante autoctone. Il NABU (associazione ambientalista tedesca) ne sconsiglia l’uso nei giardini naturali. In ogni caso, è importante tenerlo potato regolarmente e smaltire correttamente i residui di potatura.
Piantare il lauroceraso
Il lauroceraso è una delle siepi più facili da coltivare. Cresce bene sia in pieno sole sia in mezz’ombra. Con un buon apporto di acqua e nutrienti, può crescere anche in zone più ombreggiate, ad esempio sotto alberi, anche se più lentamente — qualità che molti giardinieri apprezzano. È una pianta a crescita vigorosa: può crescere da 15 a 40 cm all’anno e allargarsi rapidamente. Tollera un ampio intervallo di pH, da leggermente acido a alcalino.
L’unica cosa che il lauroceraso non sopporta è il ristagno d’acqua. Se il terreno tende ad accumulare acqua dopo forti piogge, migliora il drenaggio con sabbia o uno strato di ghiaia. In questo modo eviterai che le radici marciscano e che la pianta muoia.
Grazie alla sua ottima adattabilità, puoi piantare il lauroceraso quasi tutto l’anno, ad eccezione dei periodi di gelo. Le stagioni migliori sono la primavera e l’inizio dell’autunno (settembre – inizio ottobre), quando le piante hanno tempo di radicarsi prima dell’inverno. Dopo la messa a dimora, assicurati che il terreno rimanga umido nei primi mesi.
Cura del lauroceraso
Il momento migliore per potare il lauroceraso è subito dopo la fioritura. In questo modo la pianta concentra la sua energia sulla crescita di foglie e nuovi germogli, invece che sulla produzione di bacche. Evita di usare una tagliasiepi elettrica: le lame tagliano le grandi foglie e lasciano antiestetici bordi marroni. Meglio lavorare con una cesoia manuale — richiede più tempo, ma il risultato è molto più pulito ed esteticamente gradevole.
Il lauroceraso va innaffiato regolarmente, soprattutto nel primo anno. Finché le radici non si sono sviluppate a sufficienza, la pianta dipende da un’irrigazione costante. Le sue grandi foglie sempreverdi evaporano molta acqua durante tutto l’anno, anche in inverno, quindi mantieni una buona irrigazione anche nei mesi freddi.
Problemi comuni con il lauroceraso
Il lauroceraso è robusto, ma può comunque mostrare segni di sofferenza. Ecco le cause più comuni e come risolverle.
Foglie gialle nel lauroceraso
Le foglie ingiallite o cadenti possono avere diverse cause:
- Ristagno d’acqua: il lauroceraso ha radici profonde e ha bisogno di un terreno ben drenato. Se il terreno è troppo compatto, le radici marciscono. In questo caso, scava la pianta, migliora il drenaggio e ripiantala dopo aver alleggerito il suolo.
- Carenza di nutrienti: foglie completamente gialle indicano mancanza di azoto; foglie con nervature verdi ma margini gialli segnalano mancanza di ferro. Un’analisi del terreno può aiutare a capire cosa manca.
- Stress da trapianto: dopo il rinvaso o lo spostamento, le foglie possono ingiallire temporaneamente. È una reazione normale: la pianta si riprenderà.
- Terreno troppo calcareo: se il prato vicino è stato trattato con calce, il pH può salire troppo. Aggiungi compost di aghifoglie per abbassarlo gradualmente.
Foglie marroni nel lauroceraso
Le foglie marroni indicano quasi sempre carenza d’acqua. Ecco le cause più comuni:
- Scottature solari: se il terreno è secco, le foglie possono bruciarsi al sole. Le varietà a foglia grande sono più sensibili. Mantieni il terreno umido.
- Secchezza invernale: anche in inverno, il sole combinato con il gelo può causare disidratazione e macchie bruciate. Copri la siepe con un telo traspirante e somministra in autunno un concime ricco di potassio.
- Siccità prolungata: copri il terreno con uno strato di pacciamatura o compost per trattenere l’umidità e ridurre l’evaporazione.
Il lauroceraso non cresce
Se la tua siepe non cresce come previsto, la causa può essere una carenza di nutrienti oppure la mancanza di potature stimolanti. Molti giardinieri pensano che non tagliare aiuti la crescita, ma è l’opposto: potare regolarmente favorisce la ramificazione e rende la siepe più folta. Anche rimuovere i boccioli dei fiori aiuta la pianta a concentrare le energie sui nuovi germogli e radici.
Considera anche la varietà: alcune crescono lentamente per natura, come la ‘Otto Luyken’, che raggiunge solo 1,5 metri dopo diversi anni.
Parassiti e malattie del lauroceraso
Se noti piccoli puntini neri sulla parte inferiore delle foglie, non si tratta di parassiti ma di nettarii, ghiandole che producono una sostanza zuccherina. Attirano le formiche, che a loro volta proteggono la pianta da afidi e altri insetti — una sorta di difesa naturale.

I problemi più seri sono di origine fungina. Il colpo di fucile (“schrotschuss”) provoca macchie tonde scure e buchi nelle foglie. Rimuovi i rami colpiti e raccogli le foglie malate per prevenire la diffusione. Il mal bianco, invece, si manifesta con una patina grigia e deformazioni delle foglie. In questo caso, intervieni con un fungicida specifico.