

Potatura albero da frutto
Guida passo dopo passo alla potatura perfetta degli alberi da frutto
La frutta biologica fresca del proprio giardino è particolarmente apprezzata in Italia. Molti alberi da frutto sui terreni privati hanno ormai decenni di vita e sono stati piantati in passato. Per far sì che gli alberi da frutto restino sani e produttivi anche negli anni più avanzati, è importante potarli regolarmente. La cura di un albero richiede attenzione, poiché non tutti hanno le stesse esigenze. In questa guida completa alla potatura per le varietà più comuni, abbiamo raccolto tutti i passaggi fondamentali per favorire una crescita sana e abbondante.
Consigli fondamentali per la potatura degli alberi da frutto

Quando si potano gli alberi da frutto, non contano solo il periodo dell’anno e la quantità di rami tagliati, ma anche l’età dell’albero. Gli alberi più vecchi devono essere potati con maggiore cautela rispetto a quelli giovani: tagli troppo drastici sulla chioma possono danneggiare l’apparato radicale esteso e portare alla morte della pianta. Più un albero è anziano, più tempo occorre per la potatura. I tagli di ringiovanimento dovrebbero essere sempre effettuati gradualmente, anche nell’arco di più anni per le chiome più grandi.
Come potare correttamente gli alberi da frutto:
Frutta a spalliera: una potatura regolare di formazione e allevamento dà la forma desiderata.
Frutta a nocciolo cresce su supporti a forma di raggiera, mentre la frutta a seme su strutture orizzontali. Il fusto principale va accorciato all’altezza desiderata.
Alberi liberi mantengono la loro forma con potature di mantenimento e ringiovanimento.
Alberi da frutto in vaso necessitano di tagli regolari di mantenimento, eliminando soprattutto i rami concorrenti nella parte alta e i getti d’acqua all’interno della chioma.
Potatura di mantenimento: come gestire gli alberi da frutto più vecchi
Rimuovere i rami concorrenti nella parte superiore della chioma, che altrimenti soffocherebbero quelli sottostanti. I getti d’acqua verticali al centro della chioma vanno tagliati, poiché sottraggono energia senza produrre frutti.
Per il ringiovanimento: eliminare i rami esauriti del legno da frutto.
Come capire quando è il momento di potare
Alcune varietà e alberi giovani devono essere potati ogni anno, altri crescono più liberamente. La frequenza e il tipo di potatura dipendono da età e posizione. Se non si pota, la chioma si infittisce troppo e la produzione cala; nei casi peggiori l’albero può ammalarsi. Tuttavia, un anno senza frutti non indica necessariamente una cattiva crescita: alcune varietà, come il melo, tendono all’alternanza, producendo poco un anno e molto quello successivo. Segnali che indicano la necessità di una potatura sono rami pendenti e secchi o nuovi rami vigorosi nella parte alta della chioma.
In breve:
Frutta a seme (melo, pero) si pota in inverno, la frutta a nocciolo in estate dopo il raccolto. Solo il pesco si pota in primavera. Utilizzare strumenti affilati per evitare sfilacciature. Una chioma ariosa, con rami forti e secondari, è l’ideale. I getti d’acqua indicano tagli troppo drastici. Gli alberi più vecchi reagiscono peggio a potature pesanti, meglio ringiovanirli gradualmente. Trattare i tagli grandi con mastice per ferite.
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Guida alla potatura: le varietà di alberi da frutto più diffuse
1. Potatura del melo

I meli vanno potati in inverno, tra novembre e marzo. Anche con temperature rigide è possibile intervenire. Per evitare l’alternanza (anni con pochi o troppi frutti), si può eseguire un taglio supplementare dei fiori negli anni di sovrapproduzione. Per favorire la formazione di molti fiori, la potatura di formazione sui meli giovani è essenziale. Bastano 3 o 4 rami principali per creare una chioma ariosa e produttiva, inclinati idealmente di 45–60° rispetto al tronco. Questa potatura andrebbe eseguita da mani esperte. Sugli alberi adulti, ogni anno si eliminano i getti verticali (“polloni”) nella parte alta. Evitare tagli orizzontali, che facilitano l’ingresso di umidità e malattie.
Melo a spalliera
I meli giovani si adattano facilmente alla coltivazione a spalliera con rami orizzontali. È importante posizionare la struttura sul lato sud per assicurare abbastanza sole. La potatura di formazione regolare dà forma ai rami principali e fruttiferi. I nuovi rami possono essere piegati o fissati con supporti. Quando si raggiunge l’altezza desiderata, si taglia il fusto centrale e si mantiene la forma con potature di mantenimento, eliminando rami vecchi o concorrenti.
Melo – Passaggi pratici:
Potare tra novembre e marzo con strumenti affilati. Tagliare i rami spessi dal basso, poi dall’alto.
Melo giovane: mantenere 3–4 rami principali e rimuovere gli altri.
Melo adulto: eliminare getti verticali e rami concorrenti; tagliare in primavera i rami danneggiati dal gelo.
Spalliera: accorciare il tronco principale all’altezza voluta.
2. Potatura del ciliegio

I ciliegi appartengono alla famiglia delle Rosacee e producono bene quasi ovunque. Le ciliegie maturano in momenti diversi a seconda della varietà e della zona. La potatura ideale avviene subito dopo il raccolto, così l’albero emette nuovi germogli forti per la stagione successiva. È importante distinguere tra rami a bouquet (che portano fiori) e getti d’acqua (sterili e dispendiosi). I primi crescono più lentamente e vanno preservati.
Ciliegio – Passaggi pratici:
Potare in autunno, dopo il raccolto.
Potatura di mantenimento: con attrezzi ben affilati, rimuovere i getti d’acqua e i rami vecchi o concorrenti.
Ringiovanimento: su alberi adulti è possibile rimuovere fino a un terzo della chioma. I rami spessi si tagliano sempre dal basso e poi dall’alto.
3. Potatura dell’olivo

Nel clima dell’Europa centrale, l’olivo cresce per lo più in vaso e viene spostato in ambienti protetti per l’inverno. La potatura ideale si esegue dopo il riposo invernale, così le ferite guariscono rapidamente. Gli olivi tollerano anche tagli decisi e crescono meglio se la chioma rimane ben illuminata. In caso di rami secchi o per dare forma alla pianta, si può intervenire anche in estate o in autunno. Gli olivi sani possono crescere liberamente e non richiedono potature frequenti; se il fogliame si dirada, basta sfoltire la chioma per favorire la luce.
Olivo – Passaggi pratici:
Potare dopo il riposo invernale per le piante in vaso, o in primavera per quelle all’aperto.
Potatura di mantenimento: in genere serve solo per motivi estetici. Eliminare i rami rivolti verso il basso e quelli legnosi con una forbice affilata.
Potatura di formazione: per gli olivi giovani, definisce altezza e direzione dei rami principali.
Tagliare prima i rami vecchi nella parte inferiore, poi i rami concorrenti e i getti d’acqua nella parte alta.
4. Potatura del pesco

Il pesco si pota tra marzo e aprile, durante la fase di fioritura. In questo modo è più facile distinguere i rami fioriferi (che produrranno frutti) dai rami sterili. I peschi fioriscono su rami di un anno, che dopo la fruttificazione diventano improduttivi e vanno rimossi. I rami vecchi devono essere tagliati ogni anno, mentre quelli nuovi si lasciano crescere. Con una potatura regolare e moderata, la chioma resta giovane e ben arieggiata, e la pianta produce frutti di qualità.
Pesco – Passaggi pratici:
Potare durante la fioritura in marzo/aprile.
Potatura di mantenimento: rimuovere rami vecchi o esauriti e lasciare spazio ai nuovi getti.
Potatura di formazione: accorciare i rami principali per favorire la crescita laterale.
Tagliare i rami fruttiferi appena dopo il raccolto per stimolare nuovi germogli produttivi.
5. Potatura del susino

Il susino cresce rapidamente e richiede una potatura costante per evitare che si infittisca troppo. La potatura va eseguita in estate, dopo il raccolto. I rami troppo fitti o vecchi riducono la produzione e rendono difficile la maturazione dei frutti. Per stimolare la crescita di nuovi germogli fruttiferi, taglia i rami di due o tre anni e accorcia quelli giovani.
Susino – Passaggi pratici:
Potare in estate dopo il raccolto.
Potatura di mantenimento: eliminare rami secchi, spezzati o che crescono verso l’interno.
Ringiovanimento: accorciare gradualmente i rami più vecchi per stimolare nuovi germogli.
Tagliare sempre sopra una gemma rivolta verso l’esterno.
6. Potatura del pero

Il pero è molto simile al melo per esigenze e tecnica di potatura. La forma ideale è quella a “piramide”: un tronco centrale con 3–4 rami principali che si diramano verso l’esterno. La potatura si esegue in inverno, tra novembre e marzo. Si rimuovono i rami concorrenti e quelli troppo verticali. In estate si può intervenire con un leggero sfoltimento per favorire la maturazione dei frutti e la colorazione.
Pero – Passaggi pratici:
Potare in inverno tra novembre e marzo.
Potatura di formazione: mantenere una chioma piramidale aperta.
Potatura di mantenimento: eliminare rami vecchi o che si incrociano.
Accorciare leggermente i rami laterali per mantenere la forma e stimolare la fruttificazione.
7. Potatura del mandorlo

Il mandorlo è resistente e cresce bene anche nei giardini domestici. Si pota in estate, subito dopo la raccolta. Una chioma ariosa e aperta favorisce la fioritura e la fruttificazione l’anno successivo. Si eliminano i rami vecchi e si accorciano i nuovi, lasciando spazio a quelli che portano gemme da fiore. La pianta non ama i tagli drastici, quindi è meglio potare poco ma regolarmente.
Mandorlo – Passaggi pratici:
Potare dopo il raccolto, in estate.
Potatura di mantenimento: rimuovere rami secchi e spezzati.
Potatura di formazione: dare forma a coppa per favorire la luce.
Accorciare i rami troppo lunghi e stimolare la crescita dei germogli laterali.
8. Potatura del noce

Il noce cresce lentamente e forma una chioma ampia. Non richiede potature frequenti, ma solo interventi leggeri di mantenimento. I tagli principali si fanno in estate, perché in inverno l’albero perde molta linfa (“piange”). Si eliminano rami spezzati, malati o incrociati. I tagli grandi devono essere eseguiti con precisione e sigillati con mastice per ferite.
Noce – Passaggi pratici:
Potare in estate con tempo asciutto.
Potatura di mantenimento: eliminare rami morti o incrociati.
Potatura di ringiovanimento: eseguire in più anni, mai tagliare più di un terzo della chioma per volta.
Sigillare i tagli grandi per evitare infezioni.
9. Potatura del mirabolano (mirabella)

Il mirabolano (o mirabella) si pota subito dopo il raccolto, in estate o inizio autunno. I rami che hanno fruttificato vanno accorciati per stimolare nuovi germogli produttivi. Poiché i frutti si formano su rami di due anni, non bisogna potare troppo. Anche qui, una chioma ariosa favorisce frutti più grandi e dolci.
Mirabella – Passaggi pratici:
Potare in estate dopo il raccolto.
Potatura di mantenimento: eliminare i rami vecchi e accorciare quelli lunghi.
Ringiovanimento: tagliare rami di tre o più anni vicino alla base per favorire nuovi germogli.
10. Potatura dell’albicocco

L’albicocco si pota in estate, subito dopo la raccolta. In questo periodo la pianta cicatrizza più rapidamente. I rami fruttiferi di un anno vanno conservati, mentre quelli vecchi o improduttivi devono essere tagliati. È importante evitare tagli grandi in inverno, poiché la pianta è sensibile alle malattie fungine.
Albicocco – Passaggi pratici:
Potare in estate, dopo il raccolto.
Potatura di mantenimento: sfoltire la chioma, eliminare rami vecchi e malati.
Ringiovanimento: accorciare gradualmente i rami lunghi per stimolare nuovi getti.
Utilizzare strumenti puliti e disinfettati.
11. Potatura del castagno

Il castagno forma chiome ampie e forti. Si pota di rado, solo quando i rami diventano troppo fitti o danneggiati. La potatura ideale avviene in fine inverno o all’inizio della primavera. Le ferite si rimarginano meglio in questo periodo. Evitare tagli eccessivi: rimuovere solo i rami secchi o incrociati per mantenere la forma naturale.
Castagno – Passaggi pratici:
Potare a fine inverno.
Potatura di mantenimento: eliminare rami danneggiati e secchi.
Formazione: mantenere una chioma bilanciata e ariosa.
Trattare i tagli più grandi con mastice per ferite.
12. Potatura del cotogno

Il cotogno cresce lentamente e non richiede potature frequenti. Tuttavia, una potatura regolare di mantenimento favorisce la formazione di rami fruttiferi e previene malattie. Si pota in tarda primavera, dopo la fioritura. I tagli in inverno possono causare danni da gelo. Eliminare i rami deboli o che si incrociano, mantenendo una struttura aperta e ben illuminata.
Cotogno – Passaggi pratici:
Potare in tarda primavera, dopo la fioritura.
Potatura di mantenimento: eliminare rami deboli e accorciare quelli troppo lunghi.
Ringiovanimento: eseguire tagli moderati ogni 2–3 anni per stimolare nuova crescita.
Consiglio FUXTEC: utilizza sempre strumenti affilati e puliti per ogni taglio. Dopo la potatura, applica un sigillante per proteggere le ferite e prevenire l’ingresso di funghi o batteri. Per lavori più impegnativi, le motoseghe FUXTEC sono la soluzione ideale per ottenere tagli netti e precisi.
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